domenica 9 febbraio 2014

Inside No. 9 - Recensione

 Image for Sardines
Inside No. 9 è una serie britannica dark comedy scritta da  Reece Shearsmith and Steve Pemberton; si tratta di una serie antologica, cioè dove ogni episodio ha una storia a sè ed è interpretato da attori diversi.
La serie è composta da 6 puntate di 30 minuti ciascuna e va in onda dal 5 febbraio; tutta l'azione di ogni episodio si svolge in una singola stanza o casa che ha il numero 9 (da cui il titolo).


Ho visto da poco la prima puntata e ne sono rimasta assolutamente concquistata; come genere mi ricorda "Black Mirror" di cui avevo già parlato qui, anche se in questo caso non si parla di tecnologia ma piuttosto di interazioni personali.

Vi parlerò un po' della trama cercando di non rivelare troppo perché il bello della storia è proprio scoprirla a poco a poco nel corso della visione, anche se inizialmente non si capisce quasi nulla.

Episodio 1: Sardines
Rebecca è tornata nella casa della sua infanzia per festeggiare il suo fidanzamento con Jeremy. Per l'occasione suo padre decide di far divertire parenti e conoscenti riproponendo un gioco inventato da lui, che Rebecca e il fratello erano soliti fare da bambini. Il gioco, che ricorda vagamente nascondino,  si chiama "sardine": una persona si nasconde, le altre la cercano singolarmente per la casa e ogni volta che qualcuno la trova, si deve unire a lei nel nascondiglio; questo continua finché tutti i partecipanti saranno insieme, sempre più stretti, proprio come sardine in una scatola.
 
Il gioco è molto semplice, peccato che la vicinanza forzata scateni non pochi problemi: alcuni dovuti alla difficoltà di stare in luoghi chiusi, come nel caso di "Puzzone John", ma soprattutto di carattere personale. Infatti la situazione risveglia gelosie, rancori e ricordi dolorosi, che si sviluppano in un climax crescente fino al colpo di scena finale.

Anche se tutta l'azione si svolge in circa mezz'ora, la storia riesce a raccontare tutto il passato dei personaggi perché tra battute taglienti, cose non dette e sguardi che dicono più delle parole, nulla viene lasciato al caso e ogni particolare è fondamentale per interpretare le vicende.
E' una di quelle storie difficili da seguire e che lasciano l'amaro in bocca eppure appena finita ho avuto subito voglia di ricominciarla da capo, per cercare altri dettagli che potevano essermi sfuggiti.


Un plauso alla vecchietta che urla "Geronimo!", mi ha fatto morire.
 

Se vi piace l'umorismo inglese e non vi aspettate il "vissero per sempre felici e contenti", vi consiglio caldamente questa serie (almeno per ora).

Recensione prima puntata "Sardines"

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