domenica 29 giugno 2014

Francis Dolarhyde (1) - Biografia

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"Bam. Lo specchio era sporco di sangue e di muco. Ned lo mollò e Francis cadde seduto sul pavimento. 
Victoria lo guardava a occhi spalancati, stringendo il labbro inferiore tra i denti. Lo lasciarono lì. 
Aveva il viso bagnato di sangue e di saliva, gli occhi lucidi di sofferenza, ma non piangeva."

Continua il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".
Stiamo analizzando il libro "Red Dragon" e tutto ciò che ne è derivato e questa volta andiamo a conoscere meglio Francis Dolarhyde noto, tra gli altri mille nomi, come "il Drago".

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)
(Se non conoscete il passato di Dolarhyde, potreste provare pena per lui e poi provare pena per voi per aver provato pena per un serial killer e sentirvi come quelle tizie che vogliono sposare dei galeotti che non conoscono. Io vi ho avvertito...)


Nome: Francis Dolarhyde,
detto "signor D" o "D" dai colleghi,
detto "Tooth Fairy (Fatina dei denti)" dalla polizia (in italiano diventa "Lupo Mannaro" in Red Dragon libro e film e "Dente di fata" in Manhunter-Frammenti di un omicidio)
si fa chiamare "The Dragon (il Drago)"

compare per la prima volta in Red Dragon [il libro] e è interpretato al cinema da Tom Noonan in
Manhunter-Frammenti di un omicidio [il film] e da Ralph Fiennes in  Red Dragon [il film]

Età: 42 anni (nel 1980 in cui è ambientato Red Dragon)
        14 giugno 1938 - 24 agosto 1980

Famiglia: figlio di Marian Dolarhyde e Michael Trevane
                nipote di Nonna Dolarhyde
                fratellastro di Ned, Victoria e Margaret
                figliastro di Howard Vogt

Caratteristiche fisiche: nasce con il labbro leporino che gli crea problemi nel nutrirsi e nel parlare e lo costringe a usare delle protesi; viene operato dai chirurghi dell'esercito quando si arruola a 17 anni. Dopo l'operazione gli rimane una cicatrice sulla bocca e il labbro superiore rialzato all'indietro che lascia intravedere i denti; inoltre non ha più i peli del naso e questo gli causa febbre da fieno e altri problemi alle vie respiratorie.
Ha difficoltà a pronunciare le sibilanti e porta la dentiera (ne possiede due: una per tutti i giorni, una per gli omicidi con i denti uguali a quelli della nonna).
Ha dei baffi fatti di capelli trapiantati ed è leggeremente astigmatico.
È alto, biondo, usa la mano destra, porta il quarantacinque ed è ABpositivo; è forte e con un fisico da culturista grazie all'allenamento costante nella palestra che ha in casa.
Ha un tatuaggio del "drago rosso" di un dipinto di William Blake sulla schiena.

Caratteristiche psicologiche: le difficoltà del labbro leporino, l'abbandono della madre, il periodo in orfanotrofio e quello dalla nonna, fanno di lui un bambino insicuro e con problemi di autostima.
Fin da piccolo dimostra una propensione all'uccisione di animali, tipica degli psicopatici.
E' un tipo asociale e solitario, abituato a vivere da solo e ad avere meno contatti possibili con gli altri; ha un complesso di inferiorità causato dal suo aspetto fisico e un inconscio conflitto con la sua sessualità.
Lo infastidisce essere guardato in volto, è molto suscettibile sulla cicatrice sul labbro, che cerca di nascondere con la mano quando possibile, e sui suoi difetti di pronuncia, quindi cerca di non usare le sibilanti quando possibile.
Dopo la visione di un'opera di Blake, inizia a sviluppare manie di grandezza che lo portano a credere che degli omicidi lo trasformeranno nel suo alter-ego, il Drago, un'essere in grado di vendicarsi dei soprusi subiti.
Sviluppa anche uno sdoppiamento della personalità, da un lato il Francis sofferente ma innamorato che vorrebbe smettere di uccidere, dall'altro il Drago insensibile e determinato a portare a termine il piano.
Ha conflitti irrisolti con la figura materna che sfociano in aggressioni selvagge dirette principalmente verso le donne e attuate di fronte alla famiglia.
Pur sotto pressione, riesce a pensare e agire molto rapidamente.

Lavoro: è responsabile della produzione del settore dello sviluppo dei film dei cineamatori alla Gateway Film Laboratory di St. Louis (circa 30 minuti in auto da casa), quindi si occupa dello sviluppo e del montaggio di filmini amatoriali.
E' abituato a lavorare in silenzio e vieta le chiacchiere ai suoi assistenti, comunicando con loro a segni.

Abitazione: Abita da solo nella casa ereditata dai nonni a nord di St. Charles nel Missouri, che si trova alla fine di un viale in mezzo a un  frutteto ora incolto, a più di mezzo chilometro di distanza da altre abitazioni.
Nella grande casa ci sono ancora vestiti e oggetti personali dei nonni e lui dorme nel letto della sua infanzia con la stampa del Drago sulla parete ai piedi del letto.
Il salotto è fornito di una poltrona con lo schienale pieghevole, un impianto a luci rotanti e un proiettore che Dolarhyde usa per guardare i suoi filmini.

Biografia:

  14 giugno 1938
Francis Dolarhyde nasce a Springfield nel Missouri dalla giovane Marian Dolarhyde Trevane, che era stata ripudiata dalla madre quando aveva deciso di sposare il musicista irlandese squattrinato Michael Trevane e poi abbandonata dal marito quando era rimasta incinta.
Francis nasce con il labbro leporino:
L'ostetrica osservò che sembrava «più un pipistrello senza naso che un bambino». [...] Era nato con una doppia fenditura al labbro superiore e al palato. La parte centrale del labbro superiore, libera, si protendeva in avanti. Il naso era piatto. [...] Respirava, ma non era in grado di alimentarsi. La fenditura nel palato gli impediva di poppare.
I suoi strilli, il primo giorno, non erano ininterrotti come quelli di un bimbo nato eroinomane, ma altrettanto laceranti.
Il pomeriggio del secondo giorno riusciva a emettere solo un leggero mugolio.
Sopravvive grazie ad un'inserviente che riesce a farlo mangiare con un tappo di gomma forato, ma la madre non reagisce bene alla notizia:
Marian era una bella ragazza e il suo viso non era più paffuto come al momento del ricovero. Fissò il dottore quando questi cominciò a parlarle tenendole una mano sulla spalla. Sentiva un forte odore di sapone sulla sua mano e pensò alle rughe che gli vedeva agli angoli degli occhi finché non si rese conto di quello che le stava dicendo. Chiuse gli occhi e li tenne serrati anche quando portarono dentro il bambino.
Alla fine si decise a guardarlo. Chiusero la porta quando cominciò a gridare. Infine le fecero un'iniezione calmante.
Il giorno dopo se ne andò dall'ospedale, sola.
Un chirurgo dell'ospedale, non potendo operare un bambino così piccolo, cerca di aiutarlo come possibile per l'epoca tenendo in posizione il labbro con una benda elastica e chiudendo le due fenditure con un lembo rettangolare; un dentista locale si offre di effettuare una specie di palato artificiale che gli permette di prendere il latte senza che gli entri nella cavità nasale.
Francis viene trasferito al brefotrofio di Springfield, dove rimane un anno e mezzo, poi al Morgan Lee Memorial Orphanage.


Intanto la madre Marian lavora come dattilografa nell'ufficio di un importante membro del partito democratico di St. Louis, fa annullare il matrimonio e, due anni dopo, sposa Howard Vogt, un avvocato di successo di quindici anni più vecchio, vedovo con 3 figli.
L'ex marito Michael, venuto a sapere di Francis e geloso del nuovo marito ricco, chiama la madre di Marian e la mette al corrente di tutto.
Una settimana dopo muore travolto da un taxi.


  1943 - 5 anni
Nonna Dolarhyde decide di andare a prendere Francis e portarlo a casa con sè
"La cosa che colpì Francis — non l'avrebbe mai più dimenticato — fu che la signora sorrise di piacere quando vide la sua faccia. Era la prima volta che capitava. E sarebbe stata anche l'ultima.
«Questa signora è tua nonna» annunciò padre Buddy.
«Ciao» disse la signora. [...] Francis aveva imparato a pronunciare qualche parola chiudendo le narici con il labbro superiore, ma non aveva mai avuto molte occasioni di dire ciao. Riuscì a malapena a pronunciare uno «hhao».
La nonna sembrava ancor più soddisfatta di lui. «Sei capace di dire "nonna"?» [...] Le nasali lo avevano sempre sconfitto. Francis scoppiò a piangere. [...] «Non importa» disse la nonna. «Scommetto che il tuo nome lo sai dire. Lo so che un bambino grande come te è capace. Dimmi come ti chiami.» Francis si illuminò. In questo i bambini più grandi l'avevano aiutato. Voleva farla contenta. Si rianimò. «Faccia di figa» disse."
I piani di Nonna Dolarhyde, prevedono una bella vendetta verso la figlia, colpevole di averla abbandonata a se stessa dopo la morte del marito, pur avendo la disponibilità finanziaria per aiutarla (come se non fosse stata lei per prima ad abbandonarla: pare che l'animo caritatevole fosse di famiglia). Così passa una settimana ad insegnare a Francis a dire "mamma" e lo porta a casa della figlia, mandandolo da lei consapevole dello choc che avrebbe procurato
"«Ha-hna.» Francis si mostrò sotto la luce spietata.
Marian sentì al piano di sotto la madre chiedere una tazza di tè. Spalancò gli occhi e si irrigidì, immobile. Non si voltò. Spense le luci dello specchio e scomparve. Nell'oscurità emise un unico basso lamento che si spezzò in un singhiozzo. Per se stessa, forse; oppure per lui."
Poi la nonna porta il bambino a sabotare tutti i comizi politici per l'assemblea legislativa del nuovo marito Vogt, raccontando a tutti di come Marian avesse abbandonato il figlio.


Francis vive a casa della nonna, che lei già da tre anni ha trasformato in un ospizio per riuscire a mantenerla, e cresce circondato da persone anziane apatiche, giocando da solo con quello che trova (come le tessere del Majong).
Nonna Dolarhyde è molto severa e impone la disciplina con quelli che sono dei veri e propri abusi psicologici: 
   ->  dicembre 1943 - 5 anni
Francis si sveglia nel cuore della notte con il bisogno di fare pipì ma ha paura del buio e non può accendere la luce perché la nonna ha accorciato le codicelle in modo che lui non ci arrivi, così cerca di chiamarla finché non se la fa addosso.
Disperato riesce finalmente a farsi sentire dalla nonna che però non reagisce come ci si aspetterebbe (da un essere umano):
«Non ho mai visto un bambino sporco e disgustoso come te. Via di qui, fuori da questo letto.» [...] Cambiò il letto senza rivolgergli la parola. Poi lo afferrò per l'avambraccio e lo trascinò fino al bagno. La luce era sopra lo specchio, la nonna doveva mettersi in punta di piedi per accenderlo. Gli diede un asciugamano, freddo e bagnato.
«Togliti la camicia da notte e pulisciti.» [...]
«E adesso...» la nonna allungò le forbici sotto il pancino. Avvertì una sensazione di freddo. «Guarda» ordinò. Lo prese per la nuca e lo piegò in avanti costringendolo a vedere il pene minuscolo tra le lame aperte delle forbici. Le richiuse leggermente finché non lo pizzicarono. «Vuoi che te lo tagli via?»
Cercò di rialzare la testa, di guardarla, ma lei lo obbligò a tenerla piegata. Singhiozzò, la saliva gli cadde sullo stomaco.
«Allora, vuoi?»
«No, ha-nna. No, ha-nna.»
«Ti garantisco che se sporchi ancora il letto te lo taglio via. Capito?»
«Hhi, ha-nna.»
«Il bagno sei capace di trovarlo al buio, puoi sederti sulla tazza da bravo bambino. Non c'è bisogno che tu stia in piedi. E adesso a letto.»
   ->  giugno 1947 - 9 anni  
Nonna Dolarhyde vede Francis e la figlia di un mezzadro guardarsi nudi e decide di punirlo:
Gli disse che lo avrebbe rimandato all'orfanotrofio dopo averlo castigato.
«Va' di sopra. Vai in camera tua, togliti i calzoni e aspettami che arrivo con le forbici.»
Francis attese per ore, disteso sul letto con i calzoncini calati, aggrappato alla coperta in attesa delle forbici. Sentì i rumori della cena, poi gli scricchiolii del carro e gli zoccoli del mulo quando arrivò il marito di Queen Mother.
Verso l'alba si addormentò per poi risvegliarsi di colpo: continuava ad aspettare.
La nonna non venne. Forse se n'era dimenticata.
Francis nei giorni successivi continuò ad attendere: ogni tanto, con un soprassalto di terrore, ricordava le forbici. Non avrebbe mai smesso di aspettare.
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George Washington sulla banconota da 1 $


Nonna Dolarhyde inizia a mostrare alterazioni del comportamento e problemi di salute all'inizio del '47 e un po' alla volta deperisce sia fisicamente, iniziando a somigliare a George Washington, che mentalmente, diventando intransigente con gli anziani e litigiosa con i domestici.
Intanto Francis inizia a sfogarsi uccidendo le galline durante la notte.
 
L'unica presenza fissa e stabile nella vita di Francis è quella di Queen Mother Bailey, la cuoca, che lo tratta con amore e cerca di compensare le mancanze, ma decide di andarsene quando la nonna la schiaffeggia nell'inverno del '47.
Marian, chiamata dalla polizia, fa internare la madre ormai impazzita e porta Francis a casa con sè, il marito e i fratellastri Ned di dodici anni, Victoria di tredici e Margaret di nove.
Ned e Victoria accusano Francis della caduta in disgrazia del padre e lo picchiano e lo maltrattano, lui in compenso impicca il gatto di Margaret, così, dopo solo un mese, lo mandano ad abitare in una pensione a qualche chilometro dalla scuola e facendolo tornare a casa solo qualche volta durante le feste.

Francis continua a sfogare "il suo Amore" uccidendo animali domestici e lo fa in modo così preciso e organizzato che non viene mai collegato a nessuna sparizione.


  1955 - 17 anni
A diciassette anni viene trovato mentre entra dalla finestra in casa di una donna e accetta di arruolarsi nell'esercito per evitare una denuncia con conseguenze penali.
Dopo l'addestramento di base viene mandato in una scuola di specializzazione in trattamenti fotografici e poi al Brooke Army Hospital di San Antonio, dove lavora alla produzione di documentari didattici per i medici militari.
I chirurghi dell'ospedale si interessano al suo caso e gli fanno un intervento di plastica al naso, usando cartilagine presa dall'orecchio per allungare la columella e gli mettono a posto il labbro con la tecnica Abbé. I dottori sono orgogliosi del risultato, ma Dolarhyde rifiuta di guardarsi allo specchio.


  1958 - 20 anni
Francis rinnova la ferma e viene mandato a Seul, in Corea, dove continua a sviluppare la sua passione per i filmini.
E per qualcos'altro:
"Riuscì ad andare due volte in licenza a Hong Kong. Nel 1959 a Hong Kong e a Kowloon si potevano soddisfare tutti gli appetiti."

  1961 - 23 anni
Nonna Dolarhyde viene dimessa dalla clinica e Francis viene congedato con due mesi di anticipo per prendersi cura di lei, tornando a vivere nella vecchia casa della nonna.
Trova lavoro alla Gateway di San Louis e assume una donna che si occupi della nonna durante il giorno, fino alla morte nel 1970.


  1970 - 32 anni
Al funerale della nonna, Francis vede la madre per l'ultima volta
L'aspetto di Francis lasciò sorpresa la madre. Era snello, con il torace ampio, il colorito della pelle era quello di lei e aveva un paio di baffi che, sospettava, fossero capelli trapiantati.
La settimana dopo gli telefonò e sentì che, dopo un attimo d'esitazione, la cornetta veniva posata.
Francis continua ad allenarsi intensamente tanto da sviluppare un fisico da culturista; è ossessionato dal proprio corpo e si allena davanti ad uno specchio a figura intera (l'unico della casa) ma porta sempre una maschera per non vedersi il viso.    
Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole
"Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole"
di William Blake

●  1979 - 41 anni
Francis vede una fotografia di un acquerello del ciclo del Grande Drago Rosso di William Blake e ne rimane affascinato:
Il critico del "Time" diceva: «Nell'arte occidentale poche immagini demoniache emanano come questa una carica così intensa e allucinante di energia sessuale...». Dolarhyde non ebbe bisogno di leggere il testo per rendersene conto.
Per giorni e giorni portò con sé la riproduzione, la fotografò e la ingrandì in camera oscura. Era molto agitato. Allenandosi fissava la foto che aveva attaccato accanto allo specchio.
In un momento in cui gli altri uomini prima si rendono conto del proprio isolamento e poi lo temono, Dolarhyde capì le ragioni del suo: era solo perché era Unico. Con il fervore di un convertito vide che, se si fosse sforzato, se avesse seguito quegli impulsi autentici che per tanto tempo aveva soffocato — se li avesse coltivati per ciò che erano realmente, cioè ispirazioni — il suo Avvento sarebbe stato possibile.
E qui inizia il declino mentale:
Mai in precedenza aveva visto qualcosa che si avvicinasse alle immagini che aveva in testa. Sentiva che Blake doveva avergli letto nel pensiero, doveva aver visto il Drago Rosso. Per settimane Dolarhyde era vissuto con la preoccupazione che i pensieri potessero uscirgli dalle orecchie come una nebbia luminosa, rendersi visibili nella camera oscura, danneggiare i film. Si era infilato dei batuffoli di cotone nelle orecchie. Poi temendo che il cotone fosse troppo infiammabile, aveva provato a mettere della paglietta di ferro. Le orecchie però sanguinavano. Infine aveva tagliato dei pezzettini di amianto dal supporto di un ferro da stiro e ne aveva fatto delle palline che poteva infilarsi nelle orecchie.
●  autunno 1979 - 41 anni
Francis Dolarhyde ritira una parte dei suoi considerevoli risparmi, si prende tre mesi di ferie e parte per Hong Kong.
Al ritorno ha una nuova dentiera simile a quella della nonna e un grande tatuaggio con il drago su tutta la schiena.

Dopo cinque mesi sceglie la famiglia Jacobi.



Altri particolari:

Il diario
Dolarhyde tiene un diario dove raccoglie  articoli e foto che gli interessano e i ricordi dei suoi omicidi:

Il libro mastro di Dolarhyde — enorme — aveva almeno cent'anni.
Rilegato in pelle nera, con gli angoli d'ottone, era così pesante da dover essere sostenuto da un tavolinetto. Al viso gli salì l'odore della carta macchiata dal tempo.
 immagini da Red Dragon [il film]
Sulla prima pagina, a grandi lettere che aveva miniato personalmente, erano scritte le parole dell'Apocalisse: "E venne anche un Grande Drago Rosso...". [...]
Perduta tra le pagine c'era la foto ingiallita di Dolarhyde da
piccolo insieme alla nonna, sui gradini della grande casa. Si teneva aggrappato alla sua sottana. La donna aveva le braccia conserte e la schiena diritta, come irrigidita.
 
C'erano molti ritagli, i primi dei quali parlavano della scomparsa di alcune donne anziane a St. Louis e a Toledo. Tra l'uno e l'altro c'erano pagine coperte con la sua calligrafia: un bel corsivo in inchiostro nero, simile alla scrittura di William Blake.
Fissati ai margini, ciuffetti di capelli si allungavano come code di comete fissati sul taccuino di Dio.
C'erano anche i ritagli riguardanti gli Jacobi, con i film e le diapositive infilate in piccole tasche incollate alle pagine.
Poi venivano gli articoli sui Leeds, con relativo film.
Il soprannome "Lupo Mannaro" sulla stampa era apparso solo dopo i fatti di Atlanta. In tutti gli articoli sui Leeds era stato cancellato a pennarello.
Dolarhyde fece lo stesso con il ritaglio preso dal "Tattler" ed eliminò a colpi rabbiosi di pennarello rosso tutti i "Lupo Mannaro".

Il tatuaggio
Dolarhyde ha un grande tatuaggio sulla schiena ispirato al dipinto di William Blake:
Gli voltò le spalle e lasciò cadere il kimono. Apparvero i grossi muscoli del dorso che si
flettevano sotto il tatuaggio della coda che scendeva dalla schiena, avvolgendosi intorno alla gamba. 
Il Drago voltò lentamente la testa e guardò Lounds al di sopra della spalla scoprendo le zanne aguzze e macchiate di sangue rappreso.
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Francis Dolarhyde (Ralph Finnies) in Red Dragon

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A domenica prossima con Francis Dolarhyde (2) - Biografia con un approfondimento su movente e modus operandi per gli omicidi e con un confronto delle interpretazioni nei due film.

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Post precedenti:
  Manhunter. Frammenti di un omicidio [il film] - Recensione
  Red Dragon [il film] - Recensione

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