domenica 15 giugno 2014

Manhunter. Frammenti di un omicidio [il film] - Recensione

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"Al mio cospetto sei soltanto un verme ma senza rendertene conto sei stato prescelto per una grande trasformazione. 
Sei un bruco nel bozzolo e puoi fare solo una cosa correttamente: tremare. 
Ma non è paura quello che mi devi, nè tu nè gli altri: voi mi dovete adorazione"

Continua il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)
 (Se non conoscete questo film, potrebbero esserci visione traumatiche come vestiti anni '80, walkie talkie e VHS)


Manhunter, Frammenti di un omicidio è il film del 1986 diretto da Michael Mann tratto dal romanzo Red Dragon di Thomas Harris.
La storia è piuttosto simile a quella del libro, perciò mi concentrerò sugli interpreti e andrò ad analizzare soprattutto le principali differenze.


Will Graham (William Petersen)
Will Graham è interpretato da William Petersen ed è piuttosto simile a come lo immaginavo: riflessivo, concentrato, così coinvolto da sfiorare la pazzia.
Mi piace che venga usato l'espediente della registrazione per farci sentire i suoi pensieri, perché esplicita e semplifica cose che nel libro erano solo abbozzate.

Anche la moglie Molly (Kim Greist) è combattiva come nel libro e l'odio per Crawford è palpabile; il figlio per l'occasione passa da Willy a Kevin (David Seaman) ed è figlio naturale di Will, quindi la relazione tra Will e Molly è molto più lunga di quella del libro.
Jack Crawford (Dennis Farina)



Jack Crawford (Dennis Farina) è efficiente e organizzato, capace di far leva sui punti deboli di Will per convincerlo a collaborare, per poi immancabilmente pentirsi di averlo mandato allo sbaraglio.



 Anche il resto della squadra Sidney Bloom (Paul Perry)
Jimmy Price (Dan Butler), Zeller (Chris Elliot), Beverly Katz (Michele Shay) e Llyod Bowman (Bill Smitrovich), fa un buon lavoro anche se loro hanno solo ruoli marginali e non compaiono molto.


Freddy Lounds (Stephen Lan)

Freddy Lounds (Stephen Lan), il giornalista rompiballe, si dimostra adattissimo al ruolo e risulta antipatico, come dovrebbe essere, fin da subito.
Peccato che abbiano deciso di renderlo molto più vigliacco e stupido perché sembra più una vittima degli eventi che un coraggioso reporter pronto a tutto per il suo scoop.


Reba McClane (Joan Alle)
  

 Reba McClane (Joan Alle) è molto credibile e l'attrice è stata molto brava a simulare la cecità (sembra che l'attrice abbia girato per New York con una maschera, per riuscire meglio nell'interpretazione).
Certo il suo ruolo subisce un grosso taglio e viene velocizzato tantissimo il rapporto con Dolarhyde, ma lei è spigliata e espansiva proprio come la immaginavo.




Fin qui gli interpreti mi erano piaciuti molto e tranne qualche piccola imprecisione, mi sono sembrati delle buone scelte.
Almeno finché non è arrivato "lui", che si è dimostrato la delusione più grande:
Francis Dollarhyde (Tom Noonan)

Francis Dolarhyde Dollarhyde (Tom Noonan), detto "Dente di fata" (sì, hanno avuto il coraggio di cambiargli ancora nome).

Dolarhyde poteva essere il protagonista della vicenda: la sua storia era quella più elaborata e meglio scritta, invece hanno deciso di non raccontare nulla della sua vita, facendolo apparire solo dopo un'ora di film e trattandolo come un assassino qualsiasi.

Dov'è la sua infanzia difficile?
Dove sono i problemi di autostima causati dal labbro leporino?
Dove sono i muscoli da body builder?
Dov'è l'organizzazione precisa e maniacale che riesce a fregare l'FBI?

Niente, qui sembra che Dolarhyde sia un malvivente qualunque e neanche particolarmente intelligente.
Altro che Drago, questo è al massimo un Lucertolone.


Manca qualcuno all'appello?
Hannibal Lecktor (Brian Cox)
Certo, chi se non il nostro psicopatico preferito, il dottor Hannibal Lecter Lecktor (Brian Cox).
Non chiedetemi perché abbiano cambiato il suo nome, non ne ho idea, quello che so è che ce ne sarebbero da dire su di lui e non sarebbero certo complimenti.

Ma ricordiamo che quei poveri sciocchi non sapevano e non potevano sapere: questo film è dell'86 e la vera entrata in scena di Lecter avverà solo dopo qualche anno con "Il silenzio degli innocenti". 

Quindi in questo film non c'è nessun serial killer/cannibale/psichiatra a tempo perso/chef/palato sopraffino/olfatto super-sviluppato/esperto di moda, ma solo un vecchietto annoiato che si diverte a fare gli scherzoni telefonici.
Quindi non aggiungerò niente altro di cattivo su di lui perché non se lo merita; dico solo che vederlo stravaccato sulla branda con indosso un calzettino di spugna come se fosse in campeggio, mi ha fatto venire i brividi (e non in senso buono)
 Fate qualcosa, non lasciatelo lì così! Portategli almeno un miracle blade, un flûte di vino raffinato, un assaggio di una specie in via d'estinzione, un fazzoletto da taschino di seta!

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Il film è abbastanza coerente con il libro nella prima parte. Anzi, talvolta è così simile da essere inquietante: più di una volta mi è sembrato che gli attori stessero leggendo direttamente dal libro, tanto erano simili le battute.
La parte dell'indagine mi è piaciuta molto, concisa ma ben fatta e Will è una quasi perfetta trasposizione del suo alter ego su carta, abbastanza diverso da essere originale ma abbastanza simile da non farmelo rimpiangere.
I problemi sono arrivati quando hanno cominciato davvero a pagare uno sceneggiatore e questo ha pensato che fosse una buona idea stravolgere tutta la seconda parte:

Principali differenze con il libro:

- La differenza che più incide sulla storia, è ovviamente il modo in cui trattano Dolarhyde: l'assassino non viene mostrato che dopo un'ora di film e non viene raccontato nulla della sua storia e del suo carattere, ignorando completamente la complessa personalità ideata da Thomas Harris.
Queste scelte creano sicuramente più suspense ma fanno perde l'originalità della storia e la rendono uguale a un thriller qualsiasi, con la risoluzione dell'indagine in una classica sparatoria poliziesca.

- Lounds è leggermente diverso: nel libro era lui ad offrirsi e a insistere per partecipare alla cattura del Drago attraverso il Tattler; nel film, invece, è ignaro di tutto e, se qualcosa lo percepisce, sembra non interessarsene minimamente, facendo poi ricadere tutta la colpa della sua morte su Will e Jack. Viene anche eliminata la parte in cui, pur torturato da Dolarhyde e in procinto di morire, riesce a sbirciare la targa del furgone e poi a lasciare un messaggio per Will; in questo modo sembra molto meno coraggioso e utile di quanto fosse in realtà.

Per non parlare della scena della cattura, francamente ridicola
 
Lounds si infila tra la sua macchina e il furgone di Dolarhyde: tutte le portiere sono chiuse quindi Dolarhyde deve essere lì in quello spazietto eppure lui non lo vede e non si accorge di nulla finché non lo stordisce.
Non è proprio credibile.

- Nel film viene usato il dipinto col nome usato da Thomas Harris "Il Grande Drago Rosso e la donna vestita di sole" anche se, dalla descrizione che viene fatta si capisce che in realtà lo scrittore intendeva l'altro dipinto "Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole"

- Non capisco la necessità del cambio di nomi: forse l'unico plausibile è Willy, diventato Kevin probabilmente perché troppo simile a Will. Dato che qui è Will ad averlo messo al mondo e non l'ha trovato già sfornato, non avrebbe avuto senso chiamare il bambino Willy. (Non ha senso a meno di voler dare al figlio il proprio nome e poi chiamarlo Junior per il resto della vita).
Ma perché Alan Bloom diventa Sidney Bloom?
Perché Dolarhyde diventa Dollarhyde?
E soprattutto perché Lecter diventa Lecktor?
Mi sembrano cambiamenti inutili perché ai non-lettori non cambia nulla mentre ai lettori potrebbe creare confusione.

- Nel film vengono aggiunte due scene: l'ipotetico attacco a Will fuori dall'appartamento che si conclude con un grosso spavento per un ignaro passante (che fa jogging nel pieno della notte, vestito da ladro e con le mani in tasca, ma ognuno corre quando e come gli pare, no?) e la scena in cui Molly e Kevin temono di essere in pericolo e invece vengono circondati dalla polizia (che invade la casa della gente senza neanche chiamare).
Immagino che queste scene servissero per aumentare la suspense, ma in realtà si capisce fin da subito che sono finte e quindi sono piuttosto inutili.

- La parte più scioccante e avvincente del libro era il finto suicidio di Dolarhyde, che qui hanno completamente eliminato e sostituito con una sparatoria davvero ridicola che comprende:
  ° una macchina della polizia con i freni rotti (o con un guidatore stupido, a scelta) che si schianta su un albero senza alcun apparente motivo
  ° Dolarhyde che giocherella con i vetri e per uccidere Reba ci mette più di Sailor Moon col cambio d'abito
  ° Jack Crawford che urla nel walkie talkie di Will, fregandosene della fatto che l'altro stia cercando di avanzare silenziosamente
  ° Will che cerca di fermare Dolarhyde con la forza del pensiero e poi entra in casa dalla finestra (fatta evidentemente di cartoncino e zucchero filato)
so rude!

  ° Un frigo pieno solo di bottiglie di vetro in bilico pronte a rompersi al primo scemo che lo urta (e per scemo intendo Will, ovviamente)
  ° Dolarhyde che spara alle luci per fare buio in casa, come se non ci fosse comunque più luce che a San Siro. E attenzione: sparando due volte riesce a rompere quattro lampadine, compresa quella del frigo alle sua spalle.
  ° poliziotti che si mettono in fila aspettando di essere colpiti e poi volano come se avessero bevuto una RedBull, mentre Dolarhyde, colpito da almeno due proiettili, semplicemente se ne frega e continua come niente fosse
  ° Dolarhyde che, dopo aver colpito gente a decine di metri, ha il coraggio di mancare Will che è steso a terra immobile a mezzo metro da lui
  ° Will che, dopo aver fatto un riposino nel clou dell'azione, si riprende giusto in tempo per scaricare il caricatore su Dolarhyde
Grasse risate

-Nel finale del libro c'era solo rimpianto e disperazione, con Will in ospedale consapevole che la moglie lo avrebbe lasciato.
Qui invece "vissero tutti felici e contenti": Will ha a malapena un taglietto, Kevin ha la solita faccia da fesso e Molly sprizza positività da tutti i pori, anche se lui non l'ha chiamata per raccontargli cosa era successo e gliel'ha lasciato leggere dai giornali.

Molly (parlando delle tartarughe appena nate): Quanti piccoli ce l'hanno fatta?
Will: Quasi tutti. Ce l'hanno fatta quasi tutti
Abbraccioni in riva al mare, al tramonto, mentre il bambino lancia sassi nell'acqua cercando di uccidere le tartarughine e tutti sono felicici
Da notare il sexy calzoncino rosa di Will: ma come ti vesti? (da leggersi con la voce di Enzo Miccio, quello che declama le qualità del pisello odoroso. Il fiore intendo)


Scena più emozionante:
Non ho fatto altro che parlare male di come abbiano rappresentato Dolarhyde, ma la scena che mi è piaciuta di più nel film riguarda proprio lui (anche se ovviamente con una migliore caratterizzazione del personaggio, avrebbe avuto più senso. Sì, lo so che sono una cagaca**i):

Dolarhyde ha appena passato la giornata con Reba e ha avuto il suo primo rapporto con una donna viva e consenziente, che ora è ancora viva (anche se addormentata) di fianco a lui (sono progressi!).
Dolarhyde le prende la mano e se la posa sulla bocca: questa è la prima volta che si fa toccare la cicatrice del labbro leporino da una persona e rappresenta una svolta importantissima per lui
 
Dolarhyde decide di fidarsi così tanto della donna da esporre la sua parte più vulnerabile, la zona che lo fa sentire a disagio da tutta la vita e che gli ha procurato tanta sofferenza, sia fisica sia psicologica. 
Reba è riuscita a superare le sue difese e lui per la prima volta mette in discussione il suo piano: vuole smettere di uccidere perché se riesce a trovare la felicità rimanendo Francis, non ha più bisogno di trasformarsi nel Drago.

Per questo quando poi vede Reba con un uomo e travisa la situazione, fa ancora più male: lui si era fidato completamente e lei lo ha tradito; Francis è distrutto e impotente e il Drago prende facilmente in mano la situazione:
"No, non sono Francis. Francis se n'è andato. 
Francis se n'è andato per sempre"
Scena più spaventosa:
Il film dimostra benissimo come siano cambiati i tempi: questo "thriller" ha meno violenza di un cartone animato di oggi. C'è giusto qualche arma e qualche foro di proiettile, ma non si vedono quasi cadaveri, la violenza viene lasciata intuire e non si vede mai sullo schermo (come quando, mentre Dolarhyde ferisce Lounds, l'inquadratura è sull'esterno della casa e si sentono solo le urla) e quel poco sangue che mostrano sembra sangue vero quanto il ketchup sul mio panino.
Le parti con più violenza sono quella finale dove si vede pure una testa mezza maciullata e quella con Lounds on fire, ma nel resto del film c'è meno brutalità che in 10 minuti di una qualsiasi puntata del telefilm (e meno nudi che in 30 secondi di un qualsiasi promo di Game of Thrones)

Questo non significa che non ci siano scene spaventose: io ho ancora gli incubi per la scena a inizio film in cui Will, a letto con la moglie, comincia a leccarle il collo come un chihuahua.
Perché?

Purtroppo Per fortuna non ho trovato la gif incriminata, questo è l'attimo appena prima che la situazione si "scaldi":

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E' il momento del voto e mi trovo un po' in difficoltà perché per la prima volta sento che l'aver letto il libro mi ha terribilmente condizionata nella visione del film, che probabilmente sarebbe potuto essere un thriller emozionante.
Purtroppo mi riesce impossibile non fare il confronto tra il Drago del libro, tanto emotivamente disturbato quanto straordinariamente intelligente, e questa mezza calzetta del film, tutto forza e niente cervello.

E credo sia evidente chi ne esce terribilmente sconfitto.

L'indagine rimane ben fatta e il resto dei personaggi sono più che apprezzabili, ma a causa del finale stravolto e dello scempio che hanno fatto del Drago, non posso dare al film più di 2


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Curiosità:

- Il film in origine doveva chiamarsi "Red Dragon" come il libro, ma il produttore Dino de Laurentiis ha chiesto di cambiarlo perché aveva appena prodotto "Year of the dragon" e non voleva titoli troppo simili.
William Petersen ha aggiunto che si temeva che il pubblico lo confondesse con un film di karate, simile alle famose pellicole di Bruce Lee.

- Durante il provino per Dolarhyde, l'attore Tom Noonan si è accorto che la ragazza vicino a lui era piuttosto impressionata dalla scena della tortura di Lounds, così si è divertito a improvvisare per spaventarla e assicurarsi di fare colpo sul regista: pare che abbia funzionato.
Ma Noonan ha continuato a prendere sul serio il suo ruolo durante tutta la durata del film e tra la stazza imponente e la sua abitudine a restarsene spesso da solo per provare, il resto del cast era davvero intimorito da lui.

- Nel film non si vede il tatuaggio del Drago di Dolarhyde: inizialmente la scena della sparatoria finale era stata girata con Dolarhyde senza camicia con il tatuaggio in evidenza sul petto, ma poi il regista Mann e il direttore della fotografia Spinotti, hanno deciso di rigirare quella parte perché il risultato "era fuori luogo e banalizzava la lotta".

- Effetti speciali-ssimi:
    Alcune macchie di "sangue" sono fatte con il ketchup.
    L'effetto dei vetri che si rompono con i proiettili nella sparatoria finale è fatto lanciando dei barattoli di vetro contro le finestre, in modo che schizzassero pezzi dappertutto (anche sulla gamba di William Peterson, che si è ferito durante le riprese)
    Nella scena della morte di Dolarhyde, Noonan è rimasto così a lungo nella pozza di sangue finto che si è incollato al pavimento.
Two still images from the film. One is a married couple lying in bed, the image heavily tinted blue. The other is a man sitting alone in a darkened room, with the image heavily tinted green
- Nella colonna sonora è inclusa "In a gadda da vida" degli Iron Butterfly, la canzone che l'assassino Dennis Wayne Wallace, usato dal regista Mann per capire la mente di uno psicopatico, definiva la canzone d'amore sua e della donna da cui era ossessionato (e che ha poi ucciso)

- L'uso diverso dei colori nelle varie è strettamente collegato alle sensazioni che vogliono trasmettere:
    il blu è usato per le scene romantiche e familiari di Will e indica "il bene"
    il verde e il magenta sono usato per le scene di Dolarhyde e indicano l'ansia e l'instabilità



Cosa ci sarà nel futuro di Will Graham? 
Ovviamente cambiare nome e trasferirsi a New York:

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A domenica prossima con Red Dragon [il film]

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2 commenti:

  1. Non c'è paragone fra Manhunter e Red Dragon: il primo è un ottimo film il secondo un filmetto. Manhunter è un film superiore al romanzo da cui è tratto: un vero cult movie come del resto sottolineato dai principali critici cinematografici italiani

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    1. Se è piaciuto ai critici dovrebbe piacere per forza anche a me? :)
      Forse se avessi visto il film senza aver letto libro mi avrebbe fatto un'altra impressione, ma così il confronto è inevitabile: Harris è riuscito a creare una storia che tiene sulle spine dall'inizio alla fine, mentre il film, dopo un ottimo inizio, si perde per strada e quello che dovrebbe essere il finale mozzafiato degno di un thriller, a me è sembrato molto fiacco.

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