domenica 8 giugno 2014

Red dragon [il romanzo] - Recensione

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"Io sono il Drago e lei dice che sono pazzo?"

Comincia il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".

Red Dragon è il libro con cui si fa cominciare la serie anche se, a dirla tutta, il personaggio di Hannibal Lecter ha solo una piccola parte e la storia si concentra più che altro su Will Graham e la sua indagine.

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)

Il libro è un thriller del 1981 dello scrittore americano Thomas Harris, che potete vedere nell'immagine a destra: l'avreste mai detto che un vecchietto dall'aria così simpatica, si diverte a scrivere di brutali omicidi e cannibali?

In Italia il libro è stato pubblicato nel 1984 come "Il delitto della terza luna", diventato "Drago Rosso" nella terza edizione del 1995 e poi "Red Dragon" nella quarta edizione del 2002.

Da "Red Dragon" è stato tratto un primo film "Manhunter - Frammenti di un omicidio" nel 1986, ma la storia non ha avuto molto successo fino all'uscita  del secondo libro "Il silenzio degli innocenti" e del film omonimo, che hanno fatto conoscere il personaggio di Hannibal Lecter in tutto il mondo.
Nel 2002 è stato tratto un secondo film, stavolta chiamato "Red Dragon".

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La storia si svolge nell'estate del 1980 (chiarimenti sull'anno di ambientazione), nella quale sono avvenuti due brutali massacri in concomitanza con la luna piena e si teme che l'assassino torni presti a colpire.
A capo delle indagini c'è l'agente dell'FBI Jack Crawford, che si rivolge a Will Graham in cerca di aiuto.

Will Graham è un ex investigatore speciale dell'FBI che ha avuto questo ruolo grazie alla sua particolare abilità: lui riesce a pensare come un assassino e quindi, mettendosi nei suoi panni, trova indizi che sfuggono a tutti gli altri e permette di catturare il colpevole. Questa capacità, però, ha anche il suo lato negativo, infatti entrare nella mentalità di persone così malvagie e convivere ogni giorno con le fantasie dei killer, gli fa provare un grande senso di colpa.
Will si è occupato di due casi importanti:
-Il "Gufo del Minnesota", un assassino seriale di studentesse che Will riesce a trovare e che è costretto ad uccidere per salvare la figlia; la morte dell'uomo per mano sua, lo fa cadere in depressione e lo porta a passare un mese in un reparto psichiatrico.
-Lo "Squartatore di Chesapeake", un killer che toglie gli organi alle persone che uccide e che Hannibal riesce a riconoscere nel Dottor Hannibal Lecter. Hannibal, capito che Will lo ha riconosciuto, lo attacca e lo ferisce all'addome con un coltello, ma i rinforzi riescono a catturarlo e a rinchiuderlo nel manicomio criminale di Stato.
Dopo una difficile ripresa, Will decide di lasciare l'FBI e andare in pensionamento anticipato, così si trasferisce nei Florida Keys a fare il meccanico in un cantiere di Marathon
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Dopo circa un anno, Will incontra Molly che ha un figlio di 8 anni di nome Willy: i due si innamorano, si sposano, e vanno ad abitare insieme a Sugarloaf Key, vicino a Marathon.
Al momento dell'inizio della storia, il 1980, sono passati circa tre anni dalla cattura di Hannibal e Will si è ripreso, anche se spesso ha ancora gli incubi.


E' il 28 luglio e Jack Crawford convince un restio Will Graham a tornare in servizio per il caso particolarmente difficile di un assassino che sembra seguire le fasi della luna:
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-il 28 giugno ha ucciso la famiglia Jacobi a Birmingham
-il 26 luglio ha ucciso la famiglia Leeds ad Atlanta

Con l'avvicinarsi della successiva luna piena, si preannunciano altre vittime e, a causa della scelta del periodo in cui uccide, l'assassino nella versione italiana viene soprannominato "Lupo Mannaro".  
Nella versione originale, però, il nomignolo è "The Tooth Fairy", cioè "La Fatina dei Denti", per l'abitudine di mordere le vittime. 
[MOD cagaca**i ON] Allora cari traduttori italiani: magari vi vantate in giro di avergli dato un nome più figo dell'originale, ma non avete capito che il senso era proprio dargli un nome sfigato, in modo che lui si sentisse offeso. 
Perché mai il Lupo Mannaro dovrebbe arrabbiarsi, il suo è un soprannome bellissimo. 
Invece La Fatina dei Denti rapisce una persona e gli strappa la bocca a morsi per aver osato insultarlo: è chiara la differenza? [MOD cagaca**i OFF]

Will analizza la scena del crimine ad Atlanta e capisce che La Fatina dei Denti ha sistemato padre e figli come un pubblico dopo averli uccisi, per farli "assistere" alla mutilazione con pezzi di vetro e alla necrofilia sulla moglie/madre.
Grazie a questa scoperta è possibile trovare un'impronta dell'assassino e aggiungere dettagli al suo identikit: è biondo, usa la mano destra, porta il quarantacinque di piede ed è molto forte e robusto.
E' organizzato e controlla la casa prima degli omicidi; uccide (o almeno ferisce) l'animale domestico appena prima della famiglia. Non si preoccupa di lasciare capelli, saliva e sperma sulla scena del crimine e i denti che usa per mordere sono pmolto articolari; rompe tutti gli specchi della casa, come se si vergognasse del suo riflesso.

La "squadra" che aiuta Jack e Will con l'analisi delle prove e con il profilo del killer è formata da Brian Zeller, capo della sezione analisi scientifiche, Jimmy Price, responsabile dell'analisi delle impronte, Beverly Katz, responsabile della sezione fibre e capelli, Lloyd Bowman, della sezione documenti e il dottor Alan Bloom, psicologo e amico di Will.

L'indagine arriva ad un punto morto e Will decide di chiedere il parere di Hannibal Lecter, così va a trovarlo nel manicomio criminale di Stato di Chesapeake, gestito dal dottor Frederick Chilton.
"Voleva osservare Lecter mentre dormiva. Voleva avere il tempo di frapporre una barriera. Se avesse sentito montargli nella testa la follia di Lecter, doveva metterla sotto controllo immediatamente.
Per coprire il rumore dei propri passi seguì un inserviente che spingeva un carrello con la biancheria. Era molto difficile cogliere di sorpresa il dottor Lecter.
Si fermò verso la fine del corridoio. L'intera parete anteriore della cella era chiusa da sbarre d'acciaio. Dietro le sbarre, in una posizione in cui era impossibile afferrarla, c'era una spessa rete di nylon tesa dal soffitto al pavimento per tutta la larghezza della cella. Attraverso la barriera si vedevano un tavolino e una sedia inchiavardati al pavimento. Il tavolino era coperto di libri non rilegati e di corrispondenza. Si avvicinò alle sbarre, vi posò le mani, poi le tolse.
Il dottor Hannibal Lecter dormiva disteso sulla branda, la testa appoggiata a un cuscino contro la parete. Sul petto era posato, aperto, Le Grand Dictionnaire de Cuisine di Alexandre Dumas.
Ebbe appena cinque secondi di tempo per osservarlo al di là delle sbarre, poi Lecter aprì gli occhi e disse: «È lo stesso disgustoso dopobarba che avevi in tribunale.»"
Hannibal ribadisce che l'assassino potrebbe essere sfigurato e suggerisce che la scelta della famiglia potrebbe dipendere dal cortile sul retro della casa, dove avrebbe la possibilità di guardare la luna piena indisturbato e riparato dalla siepe.

Diciamo che questo incontro non è stato dei più utili per Will, ma risveglia in Hannibal l'odio per il rivale che l'ha catturato e grazie ad un semplice trucchetto riesce a procurarsi il suo indirizzo di casa. 
(Un applausone alla tizia al telefono, sveglia come pochi, che dà al primo sconosciuto che passa l'indirizzo di casa degli altri: spero che Hannibal ti venga a trovare dopo un mese di digiuno e che tu abbia il frigo vuoto!)

Will vola a Birmingham per vedere la scena del crimine della famiglia Jacobi e, intuendo che l'assassino era rimasto a osservare i bambini dopo aver ucciso il loro gatto, trova l'albero dell'appostamento sul quale è inciso il simbolo del Drago Rosso del Mahjong.


Tornato a Washington, Will scopre che La Fatina dei Denti si è messo in contatto con Hannibal dopo aver letto un articolo sul "Tattler"

Mio caro dottor Lecter,
volevo dirle che sono felice che lei si interessi di me. Poi, quando ho saputo della sua vasta corrispondenza, mi sono chiesto se potevo osare. Ma senz'altro! Non credo che lei dirà a loro chi sono, anche se lo sapesse. A parte questo, il corpo che attualmente mi capita di occupare è cosa di nessuna importanza. Ciò che importa invece è la mia Trasfigurazione. So che solo lei lo può capire. Ho alcune cose che mi piacerebbe moltissimo mostrarle. Un giorno, forse, se le circostanze lo permetteranno.
Spero che potremo entrare in corrispondenza...
[pezzo di carta mancante]
Da anni non faccio che ammirarla, ho la raccolta completa degli articoli che la riguardano apparsi sulla stampa. A essere sinceri li ritengo prevenuti nei suoi confronti. Come sono prevenuti quelli che riguardano me. Ai giornalisti piace affibbiare soprannomi indegni, non le pare? Il "Lupo Mannaro". Si potrebbe trovare un appellativo più inappropriato? Me ne vergognerei nei suoi confronti, se non sapessi che anche lei è stato vittima delle stesse distorsioni.
L'agente Graham mi interessa. Per essere un piedipiatti ha un'aria insolita, non le pare? Non molto bello, ma con un'espressione tenace. Avrebbe dovuto aver imparato da lei a non immischiarsi. [...]
[pezzo di carta mancante]
Se sentirò sue notizie, può darsi che la prossima volta le mandi qualcosa di significativo.
La saluta il suo avido ammiratore
e Hannibal gli risponde con un messaggio cifrato nella sezione annunci dello stesso giornale in cui gli rivela l'indirizzo di casa di Will.

Il giornalista dell'articolo sul Tattler è Freddy Lounds, un ometto grassottello disposto a tutto per fare uno scoop che ha deciso di lasciare un lavoro nella stampa di informazione per scrivere articoli sciocchi e banali ma molto più redditizi in questo giornale di gossip.
Tra lui e Will non scorre buon sangue:
«Lounds, lei scrive delle cagate e il "National Tattler" è carta da culo. Mi stia lontano.»
Appunto.
Tre anni prima Lounds ha pubblicato delle foto rubate di Will in ospedale e, non contento, continua ad intromettersi nelle sue indagini, arrivando a telefonargli fingendo di essere l'assassino pur di fare uno scoop.
Nonostante l'odio di Will, Jack decide di avvalersi dell'aiuto di Lounds per cercare di incastrare La Fatina dei Denti tramite il Tattler.
Così Will usa le informazioni sulla personalità dell'assassino:
"Il dottor Bloom aveva detto che le azioni e la lettera del Lupo Mannaro indicavano un quadro allucinatorio e di proiezione che compensava un intollerabile complesso di inferiorità. Il fatto che facesse a pezzi gli specchi lasciava pensare che il complesso dipendesse dall'aspetto fisico.
Bloom inoltre era convinto che, all'origine, ci fosse un inconscio conflitto con l'omosessualità, una tremenda paura di essere gay. L'opinione era avvalorata da uno strano particolare osservato nella casa dei Leeds: i segni sulla pelle di Charles Leeds e alcune macchie di sangue trovate sotto il cadavere dimostravano che il Lupo Mannaro gli aveva infilato un paio di mutande quando questi era già morto. Secondo Bloom l'aveva fatto per sottolineare la sua mancanza di interesse nei confronti dell'uomo.
Inoltre lo psichiatra accennò agli stretti legami fra impulsi aggressivi e sessuali che nei sadici si stabiliscono fin dalla prima infanzia. Le aggressioni selvagge, dirette principalmente verso le donne e attuate di fronte alla famiglia erano chiaramente attacchi portati a una figura materna."
 e rilascia un'intervista a Lounds stravolgendole completamente:
"Sostenne che il Lupo Mannaro aveva un aspetto disgustoso ed era impotente con le donne; sostenne — falsamente — che aveva tentato rapporti con i maschi che aveva ucciso; disse che indubbiamente il Lupo Mannaro era lo zimbello di tutti quelli che lo conoscevano e che doveva essere frutto di un incesto.
Tenne a sottolineare come fosse evidente che il Lupo Mannaro non aveva l'intelligenza di Hannibal Lecter.
"
Lo scopo dell'articolo è quello di far arrabbiare l'assassino e costringerlo ad uscire allo scoperto per vendicarsi di Will, peccato che lui abbia altri piani: rapire Freddy Lounds.
L'assassino, infuriato con Lounds per ciò che ha scritto, lo tramortisce e lo incolla ad una sedia a rotelle; poi lo porta a casa sua, gli fa ripetere delle frasi mentre lo registra e gli strappa le labbra con un morso. A questo punto lo porta vicino alla redazione del Tattler, gli da fuoco e lo lancia verso la costruzione. (tutto perché gli hanno detto che è brutto e stupido? Ammazza! Se l'era proprio legata al dito, eh?)
Will va subito a Chicago ma Lounds, dopo essere riuscito a fornire la targa del furgone e a lanciare qualche insulto a Will, entra in coma e dopo qualche ora muore.

Il piano dell'assassino è stato efficace: ha dimostrato a Will che è molto più furbo di quanto credeva e ha spaventato i giornalisti che ora gli portano rispetto e lo chiamano "Il Drago".
E, dopo qualche informazione data qua e là nel romanzo,  conosciamo finalmente il Drago (qui e qui la biografia completa):

Francis Dolarhyde è nato il 14 giugno 1938 a Springfiled nel Missouri, con un labbro leporino che gli impediva di mangiare. La madre decide di abbandonarlo non appena lo vede (il padre se n'era andato prima ancora che nascesse) e lui vive in orfanotrofio per 5 anni.
Quando nonna Dolarhyde viene a sapere della sua esistenza, lo porta a casa con sè e lo "usa" per far fallire la campagna elettorale del nuovo marito della figlia, per vendicarsi di essere stata abbandonata nei debiti alla morte del marito.
Nonna Dolarhyde utilizza un'educazione basata sull'autorità (la sua) e sulla paura (di Francis); in più di un'occasione le sue punizioni possono essere considerate dei veri e propri abusi psicologici e Francis inizia a scaricare la rabbia che gli crea la situazone uccidendo degli animali.
Quando la nonna perde il senno, Francis si trasferisce a casa della madre finchè non impicca il gattino della sorellastra, e poi in collegio; a diciassette anni si arruola nell'esercito per evitare una denuncia, si specializza in trattamenti fotografici, comincia ad allenarsi assiduamente per aumentare la muscolatura e si sottopone a degli interventi chirurgici che finalmente gli sistemano il palato.
Torna a vivere nella casa della nonna ormai morta e inizia a lavorare al Gateway Film Laboratory di St. Louis; poi nel '79 vede una foto di un'opera di Blake e la sua vita cambia completamente:
Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole     Il Grande Drago Rosso e la donna vestita di sole
Sembra che Thomas Harris si riferisca a Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole (quello a sinistra) anche se nel libro lo chiama Il Grande Drago Rosso e la donna vestita di sole (che è invece quello a destra)


Dolarhyde va in Giappone e torna con una nuova dentiera, il tatuaggio del Drago su tutta la schiena e una nuova missione: completare la sua trasformazioe nel Drago attraverso l'aiuto (leggasi brutale omicidio) delle famiglie che sceglie.

E mentre Will è impegnato nella sua ricerca, Francis Dolarhyde ha già trovato le prossime vittime, ma proprio a causa della preparazione dell'omicidio successivo, conosce Reba McClane.
Reba è una donna cieca che lavora nella sua stessa azienda e, grazie alla sua disabilità, Dolarhyde non si sente in imbarazzo con lei, perché sa che  non può fissargli il viso e farlo sentire a disagio come fanno gli altri, così senza rendersene conto se ne innamora.
La sua condizione mentale già compromessa, peggiora:
"Fin dall'inizio lui e il Drago erano stati una sola persona. Con l'Avvento, lui si sarebbe trasformato e il Drago era la parte più elevata di se stesso. I loro corpi, le loro voci, le loro volontà erano una cosa sola.
Non più, da quando era arrivata Reba."
Dolarhyde ha uno sdoppiamento della personalità: da un lato il Francis innamorato che vuole smettere di uccidere, dall'altra il Drago che vuole portare a compimento la "trasformazione".
Dolarhyde comincia a sentire la voce del Drago, come se fosse davvero una persona reale che vuole obbligarlo ad uccidere Reba, così lui pur di salvarla, si precipita al Brooklyn Museum per mangiarsi il quadro di Blake (si, se lo mangia. A onor del vero, devo precisare che l'acquerello è 44x33 cm, quindi non è stata una gran mangiata. Comunque buon appetito!)

Mentre Molly e il figlio se ne vanno nell'Oregon, Will e Jack continuano a indagare; la targa indicata da Lounds si è rivelata un buco nell'acqua, ma la velocità con cui è avvenuto il rapimento permette di restringere il campo d'azione attorno a Chicago, indicando le città da cui può venire l'assassino: Milwaukee, St. Louis, Cincinnati, Indianapolis e Detroit
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E finalmente Will ha l'illuminazione decisiva: dai filmini amatoriali trovati in casa delle famiglie si possono capire dettagli fondamentali per l'assassino come la disposizione delle stanze, il riconoscimento dell'animale domestico, il livello di sicurezza della casa. Quindi l'assassino ha visto proprio quei filmini e Will scopre che entrambi sono stati sviluppati nello stesso posto: "Gateway Film Laboratory, St. Louis, Missouri, 63102".
Will e Jack si precipitano a St. Louis per cercare un dipendente sospetto, ma intanto Dolarhyde è tornato da New York, vede la polizia e capisce che sta per essere scoperto.
Mangiare il quadro non è servito a liberarlo dal Drago, che ora prende il sopravvento sulla sua (piccola) parte razionale e gli fa rapire Reba.

Quando finalmente Will e Jack capiscono di chi si tratta grazie all'agenda e vanno a casa sua, si trovano davanti a Reba che è uscita per un pelo dalla casa in fiamme e che assicura che Dolarhyde si è sparato dopo aver dato fuoco alla casa ed è sicuramente morto.

(per un più accurata descrizione della tempistica di questa indagine vedi  L'indagine in Red Dragon - Approfondimento)

Will si affretta a tornare in Florida dove viene raggiunto da Molly e Willy, peccato che fosse tutto un bluff: Dolarhyde ha finto di suicidarsi e ha fatto in modo che Reba toccasse un cadavere per convincersi della sua morte.
Dopo essersi assicurato che lei uscisse indenne dalla casa per testimoniare, ha lasciato la sua dentiera sul cadavere in modo che pensassero fosse lui ed è fuggito; quindi, conoscendo l'indirizzo di Will (graze Hannibal), vola in Florida e gli tende un agguato.
"Graham arrossì. Piantò il manico della canna nella sabbia e trotterellò verso le dune. Era più breve che fare il giro lungo la spiaggia se non si portavano oggetti che potevano impigliarsi nei cespugli.
Sentì un ronzio portato dal vento e, temendo un serpente a sonagli, al momento di addentrarsi nei cespugli controllò per terra.
Vide un paio di stivali, il luccicchio di una lente e un tessuto color kaki apparire di colpo.
Si ritrovò a guardare negli occhi gialli di Francis Dolarhyde. Il terrore gli diede un tuffo al cuore."
(sarà che sono scema, ma l'apparizione improvvisa di Dolarhyde mi ha fatto ricordare Aldo in "Tre uomini e una gamba" che sbuca fuori dalla sabbia)
"Lo scatto della sicura. Apparve un'automatica, Graham allungò un piede proprio mentre dalla canna usciva una vampata giallo pallida e l'arma finì tra i cespugli. Graham a terra sulla schiena. Un bruciore al fianco sinistro, scivolando all'indietro giù lungo la duna.
Dolarhyde balzò in alto e gli atterrò a piedi uniti sullo stomaco.
Impugnava un coltello, non alzò nemmeno lo sguardo quando udì l'urlo acuto dalla spiaggia. Bloccò Graham tra le ginocchia, alzò la lama e l'abbassò con un grugnito. Il coltello mancò l'occhio di Graham e si piantò profondamente nella guancia.
"
Will è ferito ma viene salvato da Molly che, sfruttando le lezioni datele da Will, spara a morte a Dolarhyde.

Will si risveglia in ospedale piuttosto malridotto e Jack lo aggiorna e si assciura che non riceva la lettera inviatagli da Lecter
"Caro Will,
Ed eccoci qui, tu ed io, a languire nei rispettivi ospedali. Tu sopporti le tue sofferenze, io la mancanza di libri: il sapiente dottor Chilton ha ordinato che mi venissero tolti.
Ci troviamo a vivere in un'epoca barbara, vero, Will? — un'epoca che non è né saggia né selvaggia. La sua maledizione sono le mezze misure. In qualunque società razionale o mi avrebbero ucciso o mi avrebbero lasciato i miei libri.
Ti auguro una rapida convalescenza e spero che non ne uscirai troppo imbruttito.
Ti penso spesso.
Hannibal Lecter
"
Pur dolorante e imbottito di antidolorifici, Will si rende conto che il suo rapporto con Molly è stato irrimediabilmente rovinato e che probabilmente lei lo lascerà.

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Questo libro non è certo il migliore di Thomas Harris e dispiace non vedere più partecipazione da parte di Hannibal, ma la storia è davvero molto coinvolgente e il colpo di scena finale dà quel qualcosa in più ad un libro già avvincente.
Mi piace moltissimo l'espediente usato da Harris che stravolge il classico thriller: solitamente il lettore cerca di capire chi è l'assassino insieme all'investigatore, stavolta, invece, conosciamo perfettamente la sua identità e quindi l'attenzione ai particolari non ci serve per trovarlo ma per cercare di capire qual è il dettaglio che lo farà scoprire.

La scrittura è buona, ma si nota qualche mancanza nella descrizione dei personaggi: tranne qualche particolare esplicito e qualche dato che si ricava leggendo tra le righe, sappiamo poco di Will e Hannibal e non sappiamo quasi nulla degli altri.

Questo discorso vale per tutti escluso Francis Dolarhyde, di cui invece ci viene fornita una descrizione fisica ed emotiva completa, rendendolo uno dei "cattivi" più elaborato e meglio descritto di cui abbia mai letto.

Considerando pregi e difetti, questo primo libro si merita 3½, formando una buona base di partenza per i romanzi successivi:
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Scene divertenti:

- Will che ispezionando casa Jacobi trova una lattina lasciata dall'assassino
Si trovò vicino alla guancia una lattina di bibita gassata, incastrata tra il ramo e il tronco.
«Come sei bella» sussurrò Graham alla corteccia. «Oh, Signore, sei proprio bella. Vieni qui, lattina.»
Sembra quasi Hannibal quando adocchia un bel polpaccio.

- Molly avverte Will che se ne va in Oregon, chissà qual è la cosa che preoccupa di più Will:
«I cani?»
«Le ho chiesto di chiamare il canile della contea, Will. Mi spiace, ma forse qualcuno troverà un padrone.»
«Molly, io...»
Ma i suoi puppy, ovviamente!

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A domenica prossima con Manhunter. Frammenti di un omicidio [il film] - Recensione

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