domenica 2 novembre 2014

Ispirazione per Jame Gumb: Jerry Brudos, Ed Gein, Gary M. Heidnik, Edmund Kemper, Gary Ridgway, Ted Bundy - Approfondimento

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"E' la precisa definizione del male"
il procuratore Polly Nelson su Ted Bundy

Continua il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".
Stiamo analizzando il libro "Il silenzio degli innocenti" e tutto ciò che ne è derivato e questa volta andiamo a conoscere meglio le ispirazioni di Thomas Harris per il personaggio di Jame Gumb.

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)


Thomas Harris ha plasmato Jame Gumb prendendo ispirazione da situazioni realmente accadute, in modo da creare un personaggio realistico e rendere le sue azioni coerenti con quelle di un vero psicopatico assassino: il rapporto morboso con la madre, la presunta transessualità, il modus operandi, la freddezza del carattere.

Tra le molte indagini fatte dallo scrittore, Gumb si può ricondurre in particolare a sei serial killer:
Jerry Brudos, che indossava scarpe e vestiti delle vittime
Ed Gein, che usava i corpi delle vittime e dei cadaveri rapiti al cimitero per creare decorazioni, vestiti e maschere
Gary M. Heidnik, che ha rapito e imprigionato sei donne trattenendole come sue schiave
Edmund Kemper, che ha ucciso i nonni da giovanissimo e poi molte ragazze
Gary Ridgway, che ha ucciso decine di prostitute abbandonando alcuni dei cadaveri sul fiume Green
Ted Bundy, che attirava le ragazze fingendo di avere un braccio ingessato



Brudos j.jpgJerome Henry "Jerry" Brudos (31 gennaio 1939, Webster, South Dakota - 28 marzo 2006, Oregon) è stato un serial killer e necrofilo americano, noto anche come "The Lust Killer", l'assassino della lussuria e "The Shoe Fetish Slayer", l'uccisore con il fetish delle scarpe.

Brudos nasce nella Dakota del Sud come secondo figlio maschio, con dispiacere della madre che voleva una bambina e che quindi lo ha sempre trattato con disprezzo arrivando ad abusare di lui.  
Fin dai cinque anni, Brudos ha un fetish per le scarpe da donna e poi per la biancheria intima femminile; trascorre l'adolescenza dentro e fuori dagli ospedali psichiatrici, mentre inizia ad agire come uno stalker inseguendo le donne, colpendole fino all'incoscenza e fuggendo con le loro scarpe oppure pretendendo con violenza prestazioni sessuali. Gli viene diagnosticata la schizofrenia e il suo comportamento violento con le donne viene collegato al desiderio di vendetta per come è stato trattato da sua madre.

Nel 1961 sposa una diciassettenne, con la quale fa due figli, che costringe a fare i lavori di casa indossando solo un paio di tacchi alti mentre lui la fotografa. Intanto che cerca di mantenere una parvenza di normalità, comincia a lamentare dei mal di testa e dei "black-out" e inizia a uscire la notte per rubare scarpe e biancheria intima che nasconde nel garage.  

Tra il 1968 e il 1969, Brudos bastona e strangola quattro donne:
Linda Slawson, Jan Whitney, Karen Sprinker e Linda Salee.
I testimoni ricordano un grande uomo vestito in abiti femminili e le indagini della polizia portano a Brudos che confessa gli omicidi e li descrive nel dettaglio; nel suo garage vengono trovati tutti i trofei dalle sue vittime, come due coppie di mammelle amputate usate come fermacarte, un piede usato per modellare le scarpe rubate e vestiti e scarpe delle vittime che indossava dopo gli omicidi per eccitarsi.
Brudos viene condannato al carcere a vita; durante la detenzione, tiene in cella pile di cataloghi di scarpe da donna che lui considera il suo sostituto per la pornografia
Dopo 37 anni in carcere, muore il 28 marzo 2006 per cancro al fegato.



Edgein.jpgEdward Theodore "Ed" Gein (27 agosto 1906, Wisconsin – 26 luglio 1984, Wisconsin) è stato un rapitore e un serial killer statunitense; commise atti di squartamento e necrofilia sulle vittime ed era solito violare delle bare e costruirsi vari pezzi di arredo con le parti dei corpi.

Ed Gein nasce a La Crosse nel Wisconsin da George P. Gein, un violento alcolizzato spesso disoccupato e Augusta T. Lehrke che mantiene la famiglia  lavorando in una drogheria e poi in una fattoria; Ed ha un fratello maggiore di 5 anni, Henry G. Gein.
La madre tiene i figli in uno stato di quasi totale isolamento e li cresce con un rigida educazione religiosa luterana, inculcandogli il concetto dell'innata immoralità del mondo, dell'odio verso l'alcolismo, della convinzione che tutte le donne, esclusa lei, siano prostitute e della possibilità di avere rapporti sessuali solo per procreare. Quando Ed raggiuge la pubertà, Augusta diventa più possessiva; ad esempio una volta lo sorprende mentre si masturba, gli afferra i genitali chiamandoli la "maledizione dell'uomo" e lo immerge nell'acqua bollente per punirlo e a 21 anni fa promettere a lui e al fratello che sarebbero sempre rimasti vergini.
A causa della corporatura esile e dell'atteggiamento effeminato, il giovane Gein diventa bersaglio dei compagni più prepotenti, ma è noto per l'atteggiamento distaccato, il continuo sogghigno durante conversazioni serie e le risate senza nessuna ragione apparente.

Dopo la morte del padre nel 1940, il fratello Henry cerca di convincerlo ad allontanarsi dalla madre;
nel maggio del 1944 i fratelli si trovano in un incendio nella fattoria nel quale Henry perde la vita per asfissia, anche se inizialmente Ed viene sospettato del suo omicidio a causa di un trauma alla testa rinvenuto sul corpo.
Dopo meno di due anni solo con la madre, il 29 dicembre 1945 Augusta ha un attacco apoplettico e muore; Ed piange istericamente come un bambino al suo funerale dopo aver perso quello che molti psicologi criminali definiscono "l'unico filo che ancora ne preservava la sanità mentale".
Il 17 novembre 1957 scompare la commessa di una drogheria Bernice Worden e le indagini portano a Ed Gein che è stato l'ultimo ad essere stato visto con lei; dentro un suo  capanno la polizia trova il corpo della Worden, decapitato, appeso per le caviglie e aperto in due postmortem a partire dagli organi sessuali.
La perquisizione nell'abitazione di Gein rivela una vera e propria casa degli orrori contenente numerosissime parti del corpo umano usate come decorazioni: ossa, teste di donne, pelle umana per rivestimenti, vestiti e maschere, un cuore, delle labbra...
Gein confessa di aver dissotterrato una donna di mezza età che assomigliava molto a sua madre, portando a casa il corpo e usandolo per dei macabri manufatti, per poi ripetere le visite al cimitero una quarantina di volte violando circa 18 tombe; inoltre confessa l'omicidio di Mary Hogan, un'impiegata di una taverna scomparsa nel 1954 e lascia intendere di aver commesso altri delitti in gioventù.
Dopo averlo giudicato mentalmente instabile e averlo rinchiuso in un ospedale, nel 1968 i dottori determinano che Gein è abbastanza sano da sostenere il processo, tuttavia viene discolpato per insanità mentale e quindi passa il resto della propria vita (circa 16 anni) in un manicomio criminale.
Durante il processo, la sua dichiarazione "non ho mai ucciso un cervo" fa preoccupare molti dei suoi vicini di casa, ai quali Edward spesso offriva carne di cervo, da lui cacciato e cucinato. Probabilmente era carne umana.

Lo studio sui suoi comportamenti, porta a ipotizzare che Gein avesse sviluppato dopo la morte della madre un "insano rituale di travestitismo" che lo ha portato a cercare di creare il suo "abito di donna" in modo da poter assumere le sembianze della madre.
Il 26 luglio 1984, Ed Gein muore per insufficienza respiratoria in seguito a un cancro, nell'istituto di igiene mentale di Mendota.



Var behindscenes hist 04.gifGary Michael Heidnik (22 novembre 1943, Ohio – 6 luglio 1999, Pennsylvania) è stato un serial killer statunitense, colpevole del rapimento di sei donne, che ha tenuto segregate nella sua cantina e dell'omicidio di due di loro.

Gary Heidnik nasce da Michael e Ellen Heidnik che divorziano subito dopo la nascita del secondo figlio, quando lui ha solo due anni. Gary, insieme al fratello, va a vivere con il padre e la sua nuova compagna; la matrigna lo sottopone a continue umiliazioni, proprio come fanno i compagni di classe che si divertono a deridere una malformazione alla testa dovuta ad una caduta da un albero.
Terminati gli studi si iscrive all'accademia militare, ma dopo due anni di addestramento e l'accesso ufficiale nell'esercito, viene quasi subito congedato dopo la diagnosi di un disturbo schizoide di personalità che gli permette di ottenere una dichiarazione di invalidità al 100%.
Il suicidio della madre nel 1970 lo porta a desiderare di uccidere il proprio fratello e per questo viene internato in un ospedale psichiatrico per un anno; dopo il rilascio riscopre la religione e decide di fondare La Chiesa Unita dei Ministri di Dio, mentre comincia a investire in borsa arrivando a guadagnare oltre mezzo milione di dollari. Nel corso degli anni viene arrestato per rissa, aggressione armata, truffa e violenza.

Nel 1978 sequestra per due giorni la sorella mentalmente incapace della sua ragazza, abusando di lei ripetutamente; per questo viene arrestato e condannato a sette anni di prigione, ridotti poi a tre anni in manicomio in appello. Dopo essere uscito frequenta molte donne arrivando anche a sposarne una, ma tutte le storie falliscono a causa del suo carattere violento e le donne scappano con gli eventuali figli nati dalla relazione.
A questo punto Gary decide di formarsi da solo la famiglia che desidera, quindi rapisce 6 donne nel giro di quattro mesi, le rinchiude in cantina e le costringe a vivere nude in un ambiente sporco e ad avere rapporti sessuali con lui.
In caso le ragazze cerchino di fuggire o di ribellarsi, Gary le punisce con botte, stupri, scariche elettriche e la permanenza in una piccola buca scavata dallo stesso Gary; le pessime condizioni e le torture portano alla morte di una ragazza nel febbraio del 1987 e poi di un'altra il 17 marzo. Sembra che, mentre il secondo corpo lo ha portato nel bosco, il primo lo abbia in parte usato per sfamare le altre ragazze.

Il 23 marzo 1987 la prima ragazza catturata, Josefina, riesce a conquista la fiducia di Gary ottendendo una serata di libera uscita per visitare la famiglia; una volta arrivata ad un distributore di benzina, la ragazza chiama la polizia e riesce a convincerli ad ascoltarla e aiutarla, facendo arrestare Heidnik e salvando le altre ragazze.
Al processo il procuratore riesce a dimostrare che Gary è sano di mente e molto intelligente, per questo la giuria lo condanna a morte; negli anni Gary prova ad appellarsi e poi a suicidarsi, senza successo, e la sentenza viene eseguita tramite iniezione letale il 6 luglio 1999.




Edmund Kemper (mug shot - 1973).jpgEdmund Emil Kemper III (18 dicembre 1948, California) è un serial killer statunitense che ha iniziato la sua attività criminale a soli quindici anni uccidendo i nonni e poi a tolto la vita anche alla madre; noto come "Ed Kemper" o "Co-ed Killer", è uno dei serial killer più efferati della storia americana.

Kemper nasce da Edmund Emil Kemper Jr. e Clarnell Strandberg; da bambino è molto intelligente ma manifesta sintomi di disturbi psichici: tortura e uccide animali, fa strani giochini sessuali con le bambole delle sorelle, si diverte a dar fuoco alle cose e mostra segni di necrofilia.
Kemper è molto attaccato al padre e non prende bene il divorzio dei genitori dato che viene affidato alla madre che lo porta a vivere in Montana. Con la madre non ha un buon rapporto, a causa delle botte e delle umiliazioni che subisce e lei lo fa spesso dormire in cantina per paura che violenti la sorella più piccola; è certo che il piccolo Kemper è un soggetto borderline con grossi disturbi della personalità.
Nell’estate del 1963, Kemper scappa di casa per andare dal padre ma lui si è risposato e non vuole prenderlo con sè, quindi lo manda dai suoi genitori. Il 27 agosto 1964, Kemper spara ai nonni e, interrogato dalla polizia, dice che "voleva solo sentire cosa si provasse ad uccidere la nonna" e che "uccise anche il nonno perché sapeva che si sarebbe arrabbiato con lui per quello che aveva fatto".
Kemper viene internato nell’Ospedale Psichiatrico Criminale di Atascadero, dove diventa amico e assistente del suo psicologo; dopo meno di cinque anni e contro il parere di molti dottori, viene rilasciato e riaffidato alla madre. Non ha nemmeno vent'anni, ma è alto più di due metri e pesa circa 136 kg e trova lavoro nel dipartimento dei lavori pubblici.

Il 7 maggio 1972 Kemper dà un passaggio a due studentesse diciottenni, Mary Ann Pesce e Anita Luchessa, le porta in una zona di campagna e le strangola, infierendo poi sui corpi con un grosso coltello da cucina. A questo punto porta i cadaveri in camera sua, gli scatta macabre foto pornografiche, poi li fa  a pezzi e abbandona i resti in una valigia sul ciglio della strada, tenendo per sè solo una testa decapitata per usarla con scopi sessuali.
Fino al febbraio del 1973 ripete lo stesso procedimento con altre giovani ragazze (il 14 settembre 1972 la quindicenne Aiko Koo, il 7 gennaio 1973 la studentessa diciannovenne Cindy Schall, il 5 febbraio la ventiquattrenne Rosalind Thorpe e la ventitreenne Alice Liu) portando sempre a casa i cadaveri per compiere atti di necrofilia e per infierire sui corpi, prima di abbandonarli in qualche posto isolato; nel caso della terza vittima, ammetterà di averla in parte mangiata con cipolle e pasta al formaggio.
Sembra che questi episodi fossero collegati ai suoi litigi con la madre e, nel caso di Cindy Schall, ha seppellito la testa della ragazza nel giardino della madre con il viso rivolto verso le sue finestre per farle uno scherzo, dicendo che la madre "voleva sempre che le persone la guardassero".

Il 20 aprile 1973 Kemper uccide la madre nel sonno con un martello, la decapita, la violenta e usa la testa come bersaglio per le freccette, infine le strappa le corde vocali e le getta nel tritarifiuti: «Mi sembrava appropriato dato che non aveva fatto altro che urlare, strillare e inveire contro di me per anni».
Poi invita per cena la migliore amica di sua madre, la 59enne Sally Hallett, la strangola e cerca di scappare, per poi decidere di costituirsi.

Al processo si dichiara infermo di mente, ma viene giudicato colpevole di otto omicidi e condannato all'ergastolo, dato che la pena di morte era stata sospesa all’epoca; Kemper è attualmente detenuto nella California State Prison di Vacaville in California e non ha mai mostrato nessun segno di rimorso o desiderio scusarsi, anzi è sembrato orgoglioso della sua intelligenza per il fatto che la polizia non sarebbe riuscita a catturarlo senza la sua confessione.




Gary Ridgway 1982 Mugshot.jpgGary Leon Ridgway (Salt Lake City, 18 febbraio 1949) è un assassino seriale statunitense che ha commesso almeno 49 omicidi, forse più di 71; è noto anche come Green River Killer o The Riverman.

Gary Ridgway nasce a Salt Lake City, nello Utah, da Mary Rita Steinman e Thomas Newton Ridgway e ha due fratelli, Gregory Leon e Thomas Edward; la madre ha una personalità dominante e, secondo lui, “sessualmente provocante”, mentre il padre è molto mite.
Prova molto imbarazzo quando gli capita di bagnare il letto anche a causa del comportamento freddo con cui la madre lo tratta in quelle occasioni; fin da piccolo ha forti contrasti con i genitori, si diverte a uccidere gli animali, ha fantasie sessuali necrofile e prova per la madre sentimenti contrastanti che vanno dall'attrazione alla rabbia.
A 16 anni accoltella quasi a morte un bambino di sei anni allontanandosi dopo averlo nascosto nel bosco ridendo e dicendo: “Ho sempre desiderato sapere che effetto fa uccidere qualcuno” (“I always wondered what it would be like to kill someone”).
A 20 anni si arruola in marina e si sposa con una sua amica dei tempi della scuola, Claudia Barrows ma il matrimonio finisce dopo un anno a causa della reciproca infedeltà; il 14 dicembre 1973 si risposa con Marcia Winslow ma divorzierà nuovamente per lo stesso motivo.
In generale è noto per avere un appetito sessuale insaziabile: chiede alle mogli e a vecchie amiche di copulare più volte al giorno, talvolta anche in aree pubbliche; contemporaneamente diventa un fanatico religioso tanto da piangere dopo i sermoni e da fare proselitismo porta a porta.
Nel 1985 ha degli appuntamenti con Judith Mawson, con cui si sposa il 12 giugno 1988; i due divorzieranno solo nel 2002, quando lui verrà arrestato, ma lei afferma di non aver mai sospettato che fosse lui il Green River Killer. Secondo le future testimonianze del killer, il suo matrimonio con lei lo rese felice e gli avrebbe fatto uccidere meno vittime.

Secondo le ricostruzioni della polizia, Gary Ridgway ha ucciso 49 donne dal luglio del 1982 fino al 1998, anche se ha confessato altre uccisioni per cui non ci sono abbastanza prove.
Le sue vittime sono per la maggior parte prostituite abbordate nell'area della Contea di King, a Seattle, Washington: le carica sul furgone chiedendo prestazioni sessuali, le tranquillizza mostrandogli la foto del figlio Matthew, poi le porta in una zona appartata e le strangola a mani nude o con un laccio; in molte altre occasioni, le uccide in casa propria.
Dopo il delitto taglia loro le unghie per eliminare l'eventuale DNA e le violenta; poi nasconde il cadavere lontane dalla città e ogni tanto vi torna per effettuare altre violenze sul corpo in decomposizione. Secondo le successive confessioni, diventa quasi schiavo della necrofilia e cerca di combattere il vizio nascondendo i corpi in zone sempre più lontane o seppellendoli.
Gran parte dei delitti avvengono nel 1982-1984, poi rallenta il ritmo per timore di essere arrestato. I primi corpi li getta nel fiume Green, da cui il nome "Green River Killer", due vittime accertate e due sospette vengono trovate a Portland, nell'Oregon, alcuni resti delle vittime li sparpaglia sempre nell'Oregon nel tentativo di depistare la polizia.

I ritrovamenti delle vittime inziano nel luglio dell'82 e continuano negli anni con molti corpi, quasi tutti decomposti o ridotti a scheletri, ma nessuna prova utile per trovare il colpevole. La squadra dell'indagine si avvale svariate volte della consulenza del profiler John E. Douglas e dell'FBI, ma i sospetti identificati si rivelano innocenti.
Nel corso degli anni la polizia arresta Ridgway più volte, ma non riesce mai a incriminarlo: supera per due volte l'esame della macchina della verità, trova una scusa credibile per un'accusa di strangolamento fattagli da una prostituta, non vengono trovate prove concrete dalla perquisizione di casa sua.
Solo con i progressi della ricerca scientifica e il perfezionamento della tecnica di estrazione del DNA, nel 2001 è possibile confrontare dei vecchi campioni di materiale genetico per trovare finalmente un riscontro con Ridgway. Il killer viene arrestato il 30 novembre 2001 a Renton con l'accusa di quattro omicidi; il numero sale a mano a mano che la polizia riesce a collegarlo ad altri cadaveri e Ridgway decide di confessare e patteggiare per evitare la pena di morte. Il 5 novembre 2003 ammette di avere commesso tutti e 48 i delitti scritti nella lista della polizia, anche se in alcuni interrogatori successivi confesserà prima 52 delitti, poi 65 e infine 71.
Il 18 dicembre 2003 il giudice Richard Jones lo trovò colpevole di 48 omicidi e lo condannò a 48 ergastoli e 480 anni di carcere senza la possibilità di uscire sulla parola, più una condanna al carcere a vita.
Il 21 dicembre 2010 viene trovato il teschio della 49ª vittima e il 18 febbraio 2011 gli venne aggiunto un 49º ergastolo alla pena che sta scontando.
Il killer si trova tuttora nel Penitenziario Statale di Washington a Walla Walla e il caso è ufficialmente chiuso.



An unsmiling Bundy faces the camera.Theodore "Ted" Robert Bundy (24 novembre 1946, Vermont – 24 gennaio 1989, Florida) è stato un serial killer statunitense, autore di almeno 30-35 omicidi ai danni di giovani donne tra il 1974 e il 1978; si è definito "il più gelido figlio di puttana che incontrerai mai".

Bundy nasce a Burlington il 24 novembre 1946 da Eleanor Louise Cowell, mentre l'identità del padre rimane incerta e si è addirittura pensato che la ragazza sia stata stuprata dal padre, ma non ci sono prove per dimostrarlo; per i primi tre anni Bundy vive i nonni che lo crescono come figlio fingendo che Eleanor sia la sorella, per evitare le critiche dell'epoca.
Nonostante Bundy ricordi il nonno con affetto, dalle dichiarazioni di altri membri della famiglia l'uomo era un tiranno bigotto, razzista, antisemita, anti-cattolico e violento con la moglie e gli animali del quartiere.
Fin da bambino Ted mostra segni di squilibrio; ad esempio la cugina/sorella ha raccontato che un giorno si è svegliata circondata da coltelli da cucina mentre Ted, di soli tre anni, la guardava sorridendo.
Nel 1950 la madre si trasferisce con Ted a Philadelphia e in breve tempo sposa Johnny Culpepper Bundy, che adotta ufficialmente Ted e con cui fa altri quattro figli.
Nell'adolescenza Bundy diventa un bullo e un ladruncolo e si isola sempre più dagli altri. Inizia una relazione con Stephanie Brooks che però lo lascia dopo essersi laureata, causandogli uno shock; inoltre in questo periodo Bundy scopre la bugia della madre e questo potrebbe essere la spinta finale che lo porta ad uccidere.

Il primo tentato omicidio avviene il 4 gennaio 1974 ai danni della diciottenne Joni Lenz che picchia e violenta con una doga del suo stesso letto; nei mesi successivi scompaiono sei ragazze.
Bundy è ricordato come un uomo affascinante, tratto che sfrutta per conquistare la fiducia delle sue vittime. La maggior parte di loro viene adescata nelle vicinanze di college o residenze universitarie, con la tecnica del finto braccio ingessato chiedendo aiuto alla vittima per trasportare oggetti vari in macchina resa. Una volta salita a bordo dell'auto di Bundy, un Volkswagen Maggiolino, la ragazza si accorge che lo sportello dal lato del passeggero non ha la maniglia e, portata in un luogo isolato, viene picchiata e uccisa; il cadavere viene talvolta stuprat, anche dopo che erano passati diversi giorni e qualche volta decapitato.
In altri casi Bundy avvicina la vittima spacciandosi per un poliziotto per darsi un'aria autoritaria; in un'occasione si intrufola nella camera di un dormitorio femminile e uccide a bastonate due studentesse e ne assale una terza.
Quasi tutte le vittime sono studentesse universitarie, minute e dai lunghi capelli scuri con la scriminatura centrale; qualcuno ha avanzato l'ipotesi che Bundy cercasse ragazze simili alla sua ex fidanzata, in una sorta di "punizione simbolica" per la donna che l'aveva respinto.

Bundy viene riconosciuto diverse volte, ma ogni volta che le cose si mettono male e ci sono dei testimoni, cambia Stato scappando da Seattle nello Utah, dal Colorado alla Florida. Nel 1975 viene incarcerato nello Utah per sequestro di persona con tentata aggressione, in Colorado viene arrestato due volte ma riesce ad evadere, poi viene definitivamente catturato in Florida nel 1978.
Tra il 1979 e il 1980 in Florida si tiene il processo e lui si difende da solo mettendo a frutto i suoi studi di Legge: la corte ritiene Ted Bundy colpevole di 36 omicidi, anche se lui afferma sino al giorno dell'esecuzione di averne compiuti 26, e lo condanna a morte.

Ted Bundy tenta di rimandare per due volte la pena capitale, offrendosi di aiutare la polizia; anzi l'ispirazione per il romanzo "Il Silenzio degli Innocenti" sembra derivare dalla relazione istauratasi fra Bundy e il professore di criminologia e profiler dell'Università di Washington Robert Keppel, che conobbe il serial killer una settimana dopo aver iniziato a lavorare come detective della Omicidi. Da qui l'idea di creare la Starling, una giovane inesperta, e metterla in contatto con il pluriomicida Lecter. (Thomas Harris era presente al processo di Bundy e ha preso degli spunti, come ad esempio i morsi sulle vittime, anche per il primo romanzo "Red Dragon").
Bundy mette a disposizione le proprie idee per la ricerca del Green River Killer (vedi Gary Leon Ridgway) e compila un profilo, che poi si rivelerà errato; inoltre si diverte a schernire il "collega" che secondo lui aveva scelto "prede" troppo facili e gioca con il soprannome chiamndolo “The Riverman” (“L’Uomo del Fiume”).

Alle 7:06 del 24 gennaio 1989 Ted Bundy viene giustiziato sulla sedia elettrica.





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  Il silenzio degli innocenti [il film] - Recensione
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