mercoledì 15 aprile 2015

The Trial of Elizabeth Gadge (Inside No 9) - Recensione

2x01 La Couchette - 2x02 The 12 Days of Christine 

Dopo la puntata spezzacuore della scorsa settimana, stavolta puntatina leggera con una trama semplice ma nel complesso molto divertente.
Siamo nell'Inghilterra del 1600, nel bel mezzo della "caccia alle streghe", quando il fanatismo portava alla morte di persone basandosi su congetture e accuse improbabili, senza giusti processi. È proprio di queste assurdità che si prendono gioco Shearsmith e Pemberton, tornando protagonisti nei panni di Mr Warren e Mr Clarke, due cercatori di streghe per professione.
I due girano la contea interrogando le accusate di stregoneria e cercando di capire se c'è fondamento nelle accuse ricevute e giustiziandole in caso sia così; ma mentre Clarke tenta di essere il più giusto e razionale possibile, Warren sembra ormai un fanatico disposto a tutto pur di uccidere.


Il caso in questione si svolge a "Little Happens" ("visitate lo stagno con la papera...e la panchina, non dimenticate la panchina"), piccolo paesino vicino a "Much Happens": Clarke e Warren sono stati chiamati dal giudice Pike, un uomo esageratamente felice di assistere ad un processo che può attirare molta gente al paese.
Abbiamo anche modo di assistere al primo selfie della storia:
Beh, più o meno.

La streg...ehm, l'accusata è Elizabeth Gadge, una donna da poco vedova che abita in casa  con la figlia Sarah e il genero Thomas Nutter
e sono stati proprio questi ultimi due ad accusarla di "strisciare fuori la notte per incontrare un demonio ricoperto di una pelliccia scura e succhiare un capezzolo nero fino all'alba." Talvolta hanno visto apparire "un cane bianco che ballava la giga" e l'hanno vista conversare e ridere in una lingua sconosciuta con "un folletto dalle sembianze di un topolino che tiene nascosto in un fiasco". A questo topolino ha pure dato un nome, Snowflake, e come si legge "named" (nominare) al contrario? Ma "deman", ovviamente, che somiglia molto a "demon": ecco fatto, Elizabeth Gadge è chiaramente una strega che parla con i demoni.

A queste accuse ridicole si aggiungono quelle di George Waterhouse, un creditore del marito che dice di aver visto la donna "uscire fuori dalla finestra in sella ad un badile, volare fino al Sabbat, baciare il sedere del diavolo e divorare la faccia di un bambino".
Warren cerca di stravolgere tutti i discorsi per poter accusare Elizabeth Gadge, ma lei lo ridicolizza e tutto il pubblico che assiste si unisce allo scherzo finché l'uomo non decide di continuare in privato.

Con gioia del giudice Pike, Warren passa alla fase della tortura:
mentre Sarah ritratta subito le accuse non appena la madre viene ferita, Elizabeth confessa di incontrare qualcuno di nascosto, ma non si tratti di altri che di Richard Two-Shoes, un uomo sposato che però nega qualsiasi coinvolgimento.

Rimandato il processo al giorno seguente, Clarke tenta di far vedere al collega l'evidente assurdità della situazione, ma Warren sembra cieco a qualsiasi ragionevolezza e arriva a forzare un po' la mano pur di avere ragione, sbriciolando del formaggio vicino a Elizabeth Gadge in modo da far accorrere il top... ehm, volevo dire il potente demone.

Clarke, però, non può sopportare di giustiziare un'innocente, quindi decide di sopraffare Warren e di sostituirlo alla donna, mandandolo al rogo al suo posto.
Peccato solo che alla fine dei conti Elizabeth sia davvero una strega...ops

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