"Secondo" Hannibal 3x03 - Recensione

Questa puntata, molto lenta e introspettiva, si ricollega all'ultima frase detta da Will nello scorso episodio "Hannibal, ti perdono" e va ad approfondire i concetti di tradimento, rimorso e perdono, mostrandoci come li affrontano i vari personaggi.

Hannibal analizza quello che è successo a Palermo e Bedelia fa notare che in questo caso particolare è difficile capire chi sia il tradito e chi il traditore, dato che prima Will ha ingannato Hannibal e poi lui si è vendicato cercando di ucciderlo: così, mentre Will sta compiendo un viaggio fisico nel passato di Hannibal, lui ne inizia uno psicologico nei suoi ricordi, cercando di mettere ordine ai sentimenti contrastanti che prova per Will. 

Scopriamo che la morte della sorellina Mischa è una ferita aperta per Hannibal, tanto che non riesce a tornare a casa per il dolore che ancora prova, anche se inizialmente l'ha incolpata di averlo influenzato a tradire se stesso. Colpa che è riuscito davvero a perdonarle solo quando l'ha mangiata.
A questo punto la logica conseguenza per riuscire a perdonare Will sembra essere una sola: deve mangiarlo.

Quindi quando ha mangiato tutte quelle altre persone, in realtà le stava perdonando? Allora non si può negare che Hannibal adori perdonare...

Will ha detto chiaramente di aver perdonato Hannibal, ma è comunque intenzionato a trovarlo, anche se non sappiamo, e non lo sa nemmeno lui, cosa succederà a quel punto.
La ricerca lo porta nella sua casa d'infanzia in Lituania dove incontra Chiyoh, l'assistente di Lady Murasaki che ha conosciuto Hannibal da giovane e che, a quanto pare, è stata il suo primo esperimento. Infatti Hannibal ha catturato l'uomo che ha ucciso la sorellina Mischa ed era intenzionato ad ucciderlo, ma quando Chiyoh gli ha chiesto di risparmiarlo, lui glielo ha lasciato in custodia, non per bontà d'animo ma piuttosto curioso di cosa sarebbe successo, così la donna si è ritrovata obbligata a sfamarlo per anni, perché incapace di un gesto definitivo.
Questo almeno finché Will non libera l'uomo e la mette di fronte alla più estrema delle decisioni: o uccide o muore.

 

 

Con un modo di fare che ricorda molto quello che Hannibal ha usato con lui, Will ha costretto Chiyoh ad agire e ora la donna è libera di aiutarlo nella sua ricerca.
Resta da capire come reagirà a ciò che i due uomini l'hanno obbligata a fare: perdono o vendetta?

Anche Bedelia sta affrontando a suo modo la situazione e sembra aver ripreso, almeno un po', il controllo: è tornata a vestire i panni della psicologa per Hannibal e ha un ruolo fondamentale nella sua introspezione, il tutto con un atteggiamento positivo e la capacità di sconvolgere Hannibal:

Certo, su quello che succede in sala da pranzo non ha ancora nessun potere

ma fa riflettere una delle sue battute finali quando parla con Hannibal "Tutti possiamo tradire. A volte non abbiamo altra scelta": sta ancora parlando di Mischa o si riferisce piuttosto a se stessa? Qual è il suo vero piano?

In questa puntata abbiamo visto tornare Jack Crawford, uscito sano e salvo da quella terribile notte ma perseguitato da terribili sensi di colpa. Infatti Jack prova molto rimorso perché è consapevole che quello che è successo a Will è stato causato dalla sua incapacità di proteggerlo, quindi sta cercando di rimediare riportandolo a casa.


Dopo 3 puntate decisamente originali incentrate più che altro sui protagonisti, in "Aperitivo" torneranno tutti gli altri personaggi mancanti e avremo modo di scoprire cosa è successo loro e come hanno intenzione di reagire ai comportamenti di Hannibal:

Curiosità:

- la parte riguardante Mischa è stata solo accennata tramite il prigioniero che l'avrebbe uccisa, ma già si notano fondamentali differenze con la storia originale presentata nel romanzo "Hannibal, le origini": nel libro Mischa e Hannibal bambini erano stati rapiti durante la seconda guerra mondiale da dei soldati nazisti. In mancanza di altro cibo, gli uomini avevano ucciso Mischa, facendola mangiare anche all'ignaro Hannibal, che ha scoperto la verità solo molto tempo più tardi, quando ha dato inizio alla sua vendetta che lo ha portato a diventare un assassino cannibale.
Descrivere i cattivi con un passato particolarmente difficile, che certo non giustifica ma in qualche modo dà un senso alla loro violenza, è tipico di Thomas Harris (vedi Francis Dolarhyde), ma nel caso di Hannibal era sempre sembrato un po' forzato.
In questa nuova versione, invece, Hannibal sembra essere stato fin da subito molto più consapevole delle sue azioni e il mangiare Mischa è stata una scelta, piuttosto che un'imposizione; certo, è indubbio che la sua morte sia stata difficile per lui, ma non si cerca più di giustificare la sua personalità e le sue scelte.
Così anche vecchie citazioni acquistano un nuovo significato

- interessante come la somiglianza tra Will e Hannibal sia sempre più marcata: nonostante Will continui a negare di essere come lui, in realtà agisce allo stesso modo, prima forzando la mano a Chiyoh e poi impacchettando per bene il regalo per Hannibal.

Quanto si spingerà lontano per trovare Hannibal?
E quali conseguenze avrà su di lui tutto questo?

Ma soprattutto Chiyoh e Bedelia dovranno entrare negli alcolisti anonimi quando tutto questo sarà finito?